A prescindere dalla tendenza soggettiva ad essere più o meno ottimisti/pessimisti, tutti noi generalmente tendiamo a ricordare con più facilità gli eventi negativi che ci riguardano, le esperienze negative della nostra quotidianità; per lo stesso motivo le storie tristi che ascoltiamo ci colpiscono maggiormente e le emozioni spiacevoli hanno sicuramente in noi un impatto più forte rispetto a quelle piacevoli.
Ci sono varie ragioni che possono spiegare questa nostra “tendenza naturale”, prima tra tutte una ragione “evoluzionistica”; l’essere sensibile ad un evento negativo che sta accadendo o sta per accadere, l’essere particolarmente attento ad un pericolo o a qualcosa che può danneggiarci e farci del male ha significato per l’uomo di tutti i tempi avere più possibilità di sopravvivere. Cogliere immediatamente una potenziale minaccia (e ricordarla per il futuro), reagire prontamente ad essa attaccando o fuggendo, era una questione di vita o di morte per l’uomo primitivo e questo sistema di protezione è ancora attivo nel nostro cervello limbico.
Un altro elemento da considerare è che quando ci accadono eventi spiacevoli tendiamo a “ragionarci su”, pensiamo alle conseguenze di quell’evento, alle cause, ai perché, a come avremmo potuto evitarlo, a cosa possiamo fare etc. Il ripercorrere più e più volte nella mente l’evento spiacevole ed una sua maggiore elaborazione mentale fa in modo che quell’esperienza passi con più facilità nella nostra memoria a lungo termine e che diventi pertanto un ricordo più forte e duraturo. Al contrario invece quando viviamo esperienze positive, quando proviamo emozioni piacevoli, siamo portati a non pensarci troppo, le viviamo, le “sentiamo”, le proviamo, ne godiamo e basta (senza analizzarle mentalmente perché in fondo non ne sentiamo il bisogno); in un certo senso è come se ci prestassimo meno attenzione e così facendo le imprimiamo con minore forza nella nostra memoria.
Per questo vi propongo un piccolo esercizio: ogni giorno, per una settimana, prima di andare a dormire o comunque alla fine della vostra giornata, prendetevi 5 minuti per scrivere su un quaderno le cose piacevoli e belle che vi sono capitate. Non ponetevi limiti, può essere qualsiasi cosa: un gesto o una bella parola ricevuta, un obiettivo che avete raggiunto, una storia che avete ascoltato, un bel ricordo che vi arriva da lontano, uno stato d’animo che vivete senza motivo, una passeggiata, una giornata di sole che vi mette allegria, qualsiasi cosa, grande o piccola, che è per voi motivo di gioia e di sensazioni piacevoli. E se inizialmente la vostra mente sembra “vuota” e sembra che nulla di bello vi sia capitato, non scoraggiatevi e ricordate che spesso abbiamo solo bisogno di qualche minuto in più per riportarlo alla memoria.
Potreste scoprire che la giornata non è stata poi così male.
Se vi va fatemi sapere come è andata!